Printed talks in the city

CONTEMPORANEO / CONTEMPORARY

Printed talks in the city

Il racconto di una conversazione stampata nella città di Milano

“Nella primavera 2011, Ludovic Balland, accompagnato da Valentina Sansone, ha tenuto una serie di incontri e conversazioni con alcuni tipografi milanesi (Angelo Colombo, Giorgio Lucini, Felice e Gianni Nava, Massimo e Michele Pizzi) nel corso di un viaggio: quello di un grafico innamorato della carta stampata e del ruolo che poster, giornali e libri hanno avuto e continuano ad avere nella storia dell’uomo moderno e contemporaneo.

Ne è emerso un panorama variegato, in cui il tipografo appare come una figura tutt’altro che nostalgica, seppure in certi momenti si definisca “un panda in via di estinzione”. Compositore certosino di edizioni limitate, artigiano appassionato, imprenditore lungimirante e globale, il tipografo prova a coniugare la rinomata qualità del design italiano con il mercato globale dell’industria.

Printed talks in the city è un percorso che va dalla composizione alla stampa tipografica con caratteri mobili sia in piombo che in legno; una passeggiata nella storia, nel presente e nel futuro della tipografia che ha, come filo conduttore, il poster nella metropoli contemporanea, quest’ultima una sorta di museo all’aperto per tale prodotto centrale della comunicazione. Questo strumento grafico vanta una lunga storia e un linguaggio su cui si sono cimentati i più importanti designer e tipografi da quasi cento anni, veicolando i codici, i simboli e le immagini legati allo scenario urbano moderno e contemporaneo.

La sede di Milano dell’Istituto Svizzero di Roma si è trasformata così in un vero e proprio laboratorio di tipografia: a partire dalla conversazione con Massimo e Michele Pizzi, Ludovic Balland e Emmanuel Crivelli, i partecipanti al workshop hanno selezionato alcune frasi cercando a loro volta di esprimere il proprio punto di vista sulle affermazioni scelte. Quello che è emerso è stato una sorta di dialogo capace di ripercorrere tutte le fasi del lavoro di un designer, dall’ideazione alla formalizzazione linguistica e visiva. Un torchio 70 x 100 cm, un tirabozze, carta, forbici, taglierini, colla, scotch, colori (nero e argento), rulli, cassettiere di caratteri mobili in piombo e in legno, lettere e spaziatori, fogli di carta diablo da 140 g hanno fatto dei locali dell’Istituto Svizzero uno studio

attrezzato. L’unico assente era il computer. Non si tratta di avversione verso la tecnologia, quanto piuttosto di un esercizio interno, di un metodo o disciplina (per sé e per gli studenti) per non dimenticare che la tipografia, come ogni attività, riguarda la definizione di uno spazio preciso, i pesi e il tempo, l’umidità e il sole.

Tutto questo ci rimanda al controllo degli effetti delle proprie scelte, ai limiti e alle regole dove mi­surare di volta in volta la propria immaginazione e la propria libertà.La serie di dieci poster, composta da cinque affermazioni e altrettante risposte prodotta dal laboratorio, ha iniziato la sua vita nella città tra i quartieri Bicocca, Bovisa, Rogoredo, Porta Garibaldi, Città Studi, Porta Romana, Porta Volta, Porta Ticinese, Piazza Cavour.

Il fotografo Salvatore Gozzo, tra il 12 e il 22 dicembre 2012, ne ha seguito il percorso e il dialogo tra i luoghi raggiunti e l’architettura di Milano, una città dalla rapida trasformazione urbana non accompagnata, talvolta, da una pari e sostanziale trasformazione sociale o antropologica (tema questo assai complicato, che andrebbe approfondito con urgenza e senza troppe condiscendenze). La conversazione affissa nella città ritorna, stampata, nell’Istituto Svizzero e il dialogo si anima qui di nuovi soggetti. To be continued…”

(testo courtesy of Salvatore Lacagnina – Printed Talks In The City, Newspaper, a cura di Ludovic Balland, Emmanuel Crivelli e Salvatore Lacagnina, INPRINT spa, Milano, 2013 – all rights reserved).

CUSTOMER

Istituto Svizzero

CATEGORY

Exibition

LOCATION

Milano, Italia

YEAR

2012

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